Università di Modena e Reggio Emilia -
        Biblioteca universitaria giuridica
        Fondo antico - Immagini della Giustizia: bilancia e spada: Giudizio finale, croce: la croce
                 
 testatine
                   (1),  (2)
                 
                 
 finalini
                 
                 
 capilettera
attributi
                 
 storia (1),
                  (2),
                  (3)
"persona"
varie:
  mano, occhio
  triangoli (1), (2)
  simmetria
  Hypnerotomachia
[a cura di a.l.]
la bilancia e la spada: storia (1): il Giudizio finale, la croce
la croce
La croce gemmata bizantina con il viso di Cristo al centro, nel punto dove si incontrano i due bracci, contornata di stelle e al centro essa stessa della sfera celeste, può senz'altro essere "il riflesso, nell'ordine della manifestazione, dell'immutabilità assoluta del principio" (Guénon, Simboli, p. 66-67).
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Ravenna, S. Apollinare in Classe, catino absidale, VI sec.
    Un'altra croce, più antica, si trova a Roma nel Paedagogium del
    Palatino. Prima metà del III secolo: un'idea diversa
    del rapporto tra croce e giustizia, equilibrio, armonia.
    Ai piedi di un crocifisso dalla testa d'asino che è visto di spalle e indossa
    una tunica corta, una specie di maglietta, Alexamenos
    adora il suo Dio. "Alexamenos sebete theon".
    La croce era per gli schiavi, il giovane cristiano Alexamenos doveva essere
    un paggio del palazzo.
    Con questo graffito uno dei suoi compagni di studio
    avrà voluto prendersi gioco di lui e del suo dio morto in quel modo umiliante,
    ridicolo.
 
Secoli più tardi Rimbaud, un altro ragazzino, scriveva sulle panchine di Charleville, nel nord-est della Francia,
i suoi insulti a Dio.
Non ce l'aveva però con la testa d'asino, ma proprio con la supposta armonia di Bellezza, Giustizia e Verità:
"Mi sono armato contro la giustizia", dirà poi.
"J'écartais du ciel le bleu, qui est du noir".